L'Antico Mistero della Trappa - Romanzo

L'Antico Mistero della Trappa
di Riccardo Crosa - l'isola


Il pretesto è quello di svelare uno dei misteri riguardanti la Trappa di Nostra Signora dell'Immacolata Concezione, monastero trappista ospitato a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, dall'edificio che ancora oggi si erge nella biellese Valle Elvo.

Il narratore, un'entità imprecisata proveniente dal futuro, viaggia a ritroso nel tempo e ci parla dell'uomo, dei suoi feticci, delle lotte per il potere e del suo sforzo di non sentirsi inutile nel mondo che lo ospita.

Quello che si presenta al lettore come un avvincente racconto, si rivela tra le righe, una chiave di lettura della nostra esistenza, o meglio, di come probabilmente, in futuro, verranno lette le pagine della storia che, attimo, per attimo, stiamo scrivendo.

Una storia più che attuale, eccone alcuni passi:

"Nello stesso mese di agosto, quell'Italia malconcia venne presa d'assalto da oltre ventimila albanesi, come se fosse la Nuova Frontiera dell'occidente civilizzato, l'Eldorado dei pionieri degli anni novanta. Approdati in un porto del sud, trasportati da navi ricolme di vita e di disperazione, vennero rispediti in patria con una manovra di elementare strategia politica. Nel mondo, intanto, non si erano ancora spente le fiamme dei pozzi petroliferi kuwaitiani, appiccate dagli irakeni, in ritirata, durante la guerra nel Golfo Persico e non vedeva uno sbocco la tensione all'interno della Jugoslavia, focolaio balcanico che a scavare nella memoria di un'ottantina d'anni prima, non poteva che essere un pessimo presagio, quando, all'interno dell'Unione Sovietica, accadde ciò che verrà definita come una inevitabile conseguenza della perestrojka di Mikhail Sergeevic Gorbaciov: un golpe, successivamente fallito, ed una caduta inesorabile del partito comunista, ennesima prova lampante di come il mondo stesse andando verso il liberalismo."

"Nuove tinte non solo negli abiti, ma anche sui volti degli uomini che percorrevano la strada centrale della città: africani, koreani, cinesi e giapponesi, tutti sulla strada per un motivo: il lavoro. Tutti lavoratori, ma nei modi più disparati: chi facente parte di una delegazione governativa in visita ufficiale presso industrie ed associazioni, chi porgendo ai passanti un accendino prelevato dal suo negozio: una cassetta di legno appesa al collo, mercanti contemporanei dall'antico modo di porgere il sorriso."

"Il monaco temeva che, se il potere scientifico si fosse accresciuto di quello religioso, o comunque, se quel potere avesse creato a proprio uso e consumo una falsa religione a cui far aderire il popolo, la stragrande maggioranza degli uomini, substrato di ignoranza e stupidità su cui si basava la società, nella lotta tra la ragione e la superstizione, venerando un falso dio e temendo un demonio altrettanto inesistente, simboli nutriti dai sacerdoti della falsa religione, avrebbero guardato a naturali processi scentifici come ad inspiegabili fatti di fede. Gli scienziati-sacerdoti avrebbero potuto godere ed assaporare il potere assoluto, al suo livello di estrema grandezza, e semplicemente grazie a quella fantastica invenzione che fu la coscienza, quella pressione sottile e destabilizzante dell'animo umano, quella grande corda appesa agli ideali che tutti avrebbero dovuto salire senza conoscerne la lunghezza e senza capire dove veramente avrebbe portato. Quella corda, se l'uomo non avesse compiuto lo sforzo di credere in Dio, avrebbe portato al nulla. "

 
Riccardo Crosa © 1991-

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