Bear ParadeUn’iniziativa dalla forte impronta scenografica ispirata alla Cow Parade, a Lions of Bath e alla storica Bear Parade berlinese. L’orso di Biella – Bear Parade che enfatizza in modo ludico l’orso dello stemma della città e della provincia di Biella, nonchè ricalca nelle sue fasi, le abitudini storiche dell’operare biellese. Infatti, da sempre il territorio è impegnato nella creazione di un prodotto collettivo: il tessuto che prende forma, colore e consistenza attraverso varie fasi di lavorazione molto spesso eseguite da diversi soggetti.  L’iniziativa si è tenuta per ragioni umanitarie in due edizioni (2010 e 2014) in collaborazione con il Lions Clubs International è come il tessuto un prodotto dell’azione collettiva infatti, a partire dalla costruzione della scultura in vetroresina da parte di un artigiano, seguono professionisti e aziende pronti ad adottare una statua che viene affidata per la decorazione a uno studente o a un artista.

STRATEGIA
Coinvolgimento degli attori pubblici e loro sensibilizzazione riguardo un evento che può essere definito allo stesso tempo messaggio culturale, iniziativa umanitaria e di promozione del territorio. L’evento ha carattere collettivo, consentendo il coinvolgimento di soggetti diversi e del maggior numero di persone.

SERVIZI
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SINTESI
Sulla scorta di alcune esperienze positive di talune città in Europa e in Nord America, si è optato per l’utilizzo dell’orso in quanto animale presente nello stemma della città di Biella, località in cui si sono svolte le prime due edizioni della Bear Parade italiana. Le sculture sono state decorate da artisti, grafici e studenti. La stampa e l’opinione pubblica sono state informate e coinvolte per circa un anno nel progetto.

L’aspetto ludico dell’iniziativa ha fatto si che anche gli adulti, alla vista delle sculture, provassero quella sensazione di stupore tipica dei fanciulli. Quando ciò è avvenuto, in occasione della prima e della seconda esposizione nel 2011 a Palazzo Ferrero in Biella Piazzo, e nel 2014 al Centro commerciale Gli Orsi il fine umanitario era già stato raggiunto e non restava che cercare di far si che più persone possibile potessero vedere le opere mediante esposizioni itineranti.